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Monologo per un caprone

Ho parlato a una capra.
Era sola sul prato, era legata
Sazia d’erba, 
bagnata dalla pioggia, belava.

Quell’uguale belato era fraterno
al mio dolore. Ed io risposi, prima 
per celia, poi perché il dolore è eterno,
ha una voce e non varia.
Quella voce sentiva 
gemere in una capra solitaria.

In una capra dal viso semita
sentiva querelarsi ogni altro male,
ogni altra vita.

La capra, Umberto Saba, 1909/1910

Spettacolo di teatro-danza che narra la dualità di un’esistenza in equilibrio tra l’arte e la natura, il teatro e l’agricoltura.

Monologo per un caprone è un atto unico per un attrice e un caprone. In scena l’attrice danza la dualità della sua vita e nel frattempo racconta la vita del caprone, bello e maestoso, ma segnato dall’esistenza, ormai malato e fuori uso.
Fidel, il caprone, diventa il depositario della narrazione e insieme l’eroe in cui gli spettatori si identificano.
Per l’attrice si tratta di un outing: nel mondo dell’arte si espone come “allevatrice”, nel mondo agricolo mostra la fragilità dell’artista, nell’ambito famigliare rivela la sua spaccatura.

Lo spettacolo è stato prodotto dall’associazione Viva Gandria, sostenuto dalla regista cinematografica Francesca Solari ed ha avuto luogo due volte prima della morte di Fidel:
– Gandria, venerdì 7 giugno 2019 (http://www.viva-gandria.ch/pdf/concerti/caprone.pdf)
– Alpe Corte di Certara, 13 agosto 2019 (spettacolo privato per i pastori e i contadini della Val Colla).

foto e video di Jérome Million

foto: https://we.tl/t-rebsseVPlh
video (password PIERA): https://vimeo.com/341506934