
Anima caprae et lupus
2024
Quando saranno morti tutti i contadini e tutti gli artigiani
( P.P.Pasolini )
Quando l’industria avrà reso inarrestabile
il ciclo della produzione e del consumo
Allora la nostra storia sarà finita
Anima caprae et lupus è un progetto di teatro fisico e di danza ispirato
alla simbologia della figura della capra e della figura del lupo.
Ideazione: Piera Gianotti Rosenberg
Regia: Piera Gianotti rosenberg e Emanuel Rosenberg
Creazione e intepretazione: Steeven Chakroun, Isabella Giampaolo, Piera Gianotti Rosenberg, Emanuel Rosenberg, Amalia Ruocco
Costumi e maschere: Laura Pennisi
Costruzione e manipolazione oggetti: Rugiada Grignani
Creazioni musicale: Brian Quinn
Disegno luci: Simone Fini
Con un particolare ringraziamento a: Compagnia Dromosofista, Ledwina Costantini, Niculin Gianotti, Reinhard Oertli, Viola Quinn, Sara Rossi Guidicelli, Giuseppe Valentino, Cristina Zamboni
Produzione: PLIM creazioni
Con il sostegno di: Repubblica e Cantone Ticino DECS – Swisslos, Ufficio della cultura Grigioni – Swisslos, Comune Capriasca – Visit Capriasca, Comune di Bregaglia, FOCE, Ernst-Göhner Stiftung, Dr. Valentin Malamoud Stiftung, Not Vital Foundation
Durata: 50′ Età consigliata: dai 12 anni
debutto 22.3.2024 Teatro Foce – Lugano
Recensione:
“Lo spettacolo “Anima caprae et Lupus”, presentato in quasi apertura del festival Maggio all’infanzia ha rappresentato sicuramente un ottimo inizio di Festival: produzione di teatro danza della compagnia del Canton Ticino è stata una porta aperta sul panorama odierno, degli spettacoli rivolti anche ai ragazzi. Portato in scena da 5 ottime/i danzatrici/ori ovvero interpreti e creatori dello spettacolo per un gregge di esseri umani porta in scena “lo spirito del mutamento di una società”. Conclusione di un trittico sulla figura della capra e sulla coesistenza tra arte e agricoltura, rappresenta il lavoro lungo e approfondito della compagnia PLIM creazioni, frutto in particolare della vita artistica ed insieme agricola della coreografa Piera Gianotti che unisce la sua ricerca artistica alla piccola azienda d’allevamento di capre in Ticino. E’ importante questo dettaglio dell’autrice perché rende più chiaro il percorso profondo che conduce alla messa in scena di questo spettacolo, concentrato sull’elemento arcaico e costitutivo che unisce animali e uomini. Avvalendosi di una precisa coreografia, uso di oggetti “sacri ed ancestrali” ovvero legni/maschere pelli e stoffe grezze, la scena coinvolge fin dall’inizio il pubblico, ragazzi ed adulti, nelle immagini che si compongono: immagini di grande impatto visivo sulle capre, sulla loro vita nel gregge, dalla nascita fino al sacrificio ultimo al quale sono destinate ma soprattutto sulla loro dimensione di gruppo che, nelle sue dinamiche, svela un’incredibile aderenza a quelle umane. Mentre si assiste allo spettacolo si entra quasi immediatamente in una dimensione rituale così fortemente legata alle leggi della natura che da sempre non prescinde dai suoi aspetti e lati materni ed insieme crudeli. Il silenzio in sala anche dei ragazzi presenti è immediato, si respira una energia speciale che si percepisce subito, senza mediazioni quella che la danza, con il suo linguaggio, sa portare in scena. Solo all’inizio una voce di donna ricorda lo scorrere di una vita agreste forse perduta. Alla fine si rimane davvero con la domanda che introduce la presentazione dello spettacolo attraverso una frase di Pierpaolo Pasolini: “Quando saranno morti tutti i contadini, quando l’industria avrà reso inarrestabile il ciclo della produzione e del consumo, allora la nostra storia sarà finita”. E non si può non rimanere colpiti dalla lungimiranza di questo pensiero.
(Giovanna Palmieri)”Lo spettacolo “Anima caprae et Lupus”, presentato in quasi apertura del festival Maggio all’infanzia ha rappresentato sicuramente un ottimo inizio di Festival: produzione di teatro danza della compagnia del Canton Ticino è stata una porta aperta sul panorama odierno, degli spettacoli rivolti anche ai ragazzi. Portato in scena da 5 ottime/i danzatrici/ori ovvero interpreti e creatori dello spettacolo per un gregge di esseri umani porta in scena “lo spirito del mutamento di una società”. Conclusione di un trittico sulla figura della capra e sulla coesistenza tra arte e agricoltura, rappresenta il lavoro lungo e approfondito della compagnia PLIM creazioni, frutto in particolare della vita artistica ed insieme agricola della coreografa Piera Giannotti che unisce la sua ricerca artistica alla piccola azienda d’allevamento di capre in Ticino. E’ importante questo dettaglio dell’autrice perché rende più chiaro il percorso profondo che conduce alla messa in scena di questo spettacolo, concentrato sull’elemento arcaico e costitutivo che unisce animali e uomini. Avvalendosi di una precisa coreografia, uso di oggetti “sacri ed ancestrali” ovvero legni/maschere pelli e stoffe grezze, la scena coinvolge fin dall’inizio il pubblico, ragazzi ed adulti, nelle immagini che si compongono: immagini di grande impatto visivo sulle capre, sulla loro vita nel gregge, dalla nascita fino al sacrificio ultimo al quale sono destinate ma soprattutto sulla loro dimensione di gruppo che, nelle sue dinamiche, svela un’incredibile aderenza a quelle umane. Mentre si assiste allo spettacolo si entra quasi immediatamente in una dimensione rituale così fortemente legata alle leggi della natura che da sempre non prescinde dai suoi aspetti e lati materni ed insieme crudeli. Il silenzio in sala anche dei ragazzi presenti è immediato, si respira una energia speciale che si percepisce subito, senza mediazioni quella che la danza, con il suo linguaggio, sa portare in scena. Solo all’inizio una voce di donna ricorda lo scorrere di una vita agreste forse perduta. Alla fine si rimane davvero con la domanda che introduce la presentazione dello spettacolo attraverso una frase di Pierpaolo Pasolini: “Quando saranno morti tutti i contadini, quando l’industria avrà reso inarrestabile il ciclo della produzione e del consumo, allora la nostra storia sarà finita”. E non si può non rimanere colpiti dalla lungimiranza di questo pensiero.”
Giovanna Palmieri

Genealogie Caprine
Album di famiglia
Lo spettacolo:
Spettacolo di narrazione e teatro del movimento.“Genealogie caprine” narra dei legami famigliari e personali che esistono, si creano e si disfano all’interno di un gregge di capre.
L’osservazione del gregge scaturisce riflessioni sul comportamento umano, genera empatia, alimenta la curiosità, nutre il filo narrativo.
Intrecci di nascite, vite, peripezie, malattie e morti portano l’attrice a riflettere sulla storia umana e a raccontare della vita in senso lato
L’attrice e autrice
Piera Gianotti Rosenebrg (1976), nata e cresciuta in Svizzera in una realtà neo-rurale.
Nel suo sviluppo, prima di bambina poi di adolescente, l’agricoltura e l’allevamento costituiscono un ruolo strutturale.
Frequenti visite di artisti, musicisti, pittori, liberi pensatori cadenzano il ritmo famigliare, interrompendo la regolarità dei giorni, arricchendo il corso delle stagioni.
In questo ambiente l’attrice si nutre costantemente di natura, di cultura e di riflessioni politiche che segnano e determinano ogni sua scelta futura.
Dopo la Maturità frequenta l’Accademia di arte drammatica Galante Garrone (I) poi l’Accademia Teatro Dimitri (CH) dove si diploma nel 2004.
Durante gli anni degli studi accademici intercala il suo percorso di formazione teatrale trascorrendo le estati su un alpeggio di capre e finanziando parte della sua vita studentesca con il lavoro estivo.
Più tardi, da donna adulta e madre, in seguito ad anni caratterizzati da creazioni teatrali e tournée, torna a vivere vicino ai genitori e rileva una piccola parte dell’azienda agricola nella quale è cresciuta.
Da allora, accanto al mestiere del teatro, si occupa di un gregge di 20 capre.
Premio
Il Canton Grigioni conferisce a Piera Gianotti Rosenberg un premio di riconoscimento 2024
Piera Gianotti è un’artista versatile, insegnante e donna di teatro. Attrice e contadina originaria della Val Bregaglia ha dedicato alle sue capre un’impressionante serata teatrale con “Genealogie caprine”.
La compagnia
PLIM- creazioni è un’associazione culturale che crea e produce spettacoli, offre residenze artistiche, organizza eventi culturali, attiva l’incontro tra artisti provenienti da diversi ambiti e crea connessioni tra cultura e cittadinanza.
PLIM – creazioni nasce da una lunga esperienza creativa e produttiva fatta dal collettivo teatrale Progetto Brockenhaus (2008 – 2019).
PLIM – creazioni vede la direzione artistica di Emanuel Rosenberg e Piera Gianotti Rosenberg.
La carriera professionale dei direttori è intrecciata dalle loro esperienze di lavoro svolte nell’ambito delle arti sceniche.
Diplomati nel 2004 presso l’Accademia Teatro Dimitri hanno seguito un percorso parallelo, passando dal ruolo di interpreti, danzatori e attori, a quello di direttori artistici, registi, coreografi e pedagoghi teatrali.
Creazione, testo e interpretazione: Piera Gianotti Rosenberg
Consulenza alla regia: Emanuel Rosenberg
Luce e tecnica: Theo Bernardi
Video e foto: Bianca Luce Koehler
Costumi: Laura Pennisi
Musiche originali: Antonio Zitarelli
Costruzione scenografia: Brian Quinn
Produzione: PLIM creazioni
Durata: 60’ Età consigliata: dai 10 anni